Incontro con i detentori 2

21 Feb 2019 Lingua predefinita del sito In Belvedere

13:58 dijibril [Ingr. Foresta] riparata sotto uno dei primi alberi all’ingresso della foresta rimane ferma a guardare il sentiero che porta ai SenzaPace in volo sospeso, le grandi ali ViolaBlu battono tra di loro lievi e pacate, sul volto non v’è alcuna espressione se non un tranquillo osservare silenzioso. Non v’è bagliore ad illuminarla non v’è aura a circondarla e gli spiriti sono sopiti come la gemma di sangue che domina la staffa trattenuta nella sua sottile mano dalle dita sottili e all’apparenza fragili. Lascia che i capelli lunghi e lisci si muovano al vento frustandone le spalle e le guance come un aureola nera, ma non cambia posizione, un muovere leggero delle dita più per abitudine che per vera necessità e richiama il TALENTO DI RAZZA *LEVITAZIONE* sollevando le gocce di pioggia che le cadono sulla testa e riportandole altrove in un continuo gioco di prestigio, sollevando le ali dal peso dell’acqua piovana. Attende.
13:59 valivi [cancelli della notte] giunge a cavallo del nero banderas al trotto, il rumore degli zoccoli e il respiro profondo del cavallo risonano nel silenzio del luogo. indossa un vestito di pelle marrone costituito da un corpetto e una gonna irregolare ed è avvolta in un mantello grigio il manto dei detentori. al fianco pende una scarsella di pelle marrone decorata con motivi celtici e i lunghi riccioli color ebano sono raccolti da un fermaglio di legno, ingentilito da fiori di stoffa. i penetranti occhi nocciola scrutano i cancelli e le labbra sono serrate in un’espressione di evidente disagio. arresta il cavallo e si guarda intorno «bene, banderas, dovremmo esserci» accaerzza il cavallo sul collo, poi apre la scarsella, afferra una pipa ed inizia a fumare nervosamente. gli occhi nocciola continuano con sospetto a guardarsi intorno
14:07 dijibril [Ingr. Foresta] « scruta il sentiero mantenendo il volo sospeso e guarda l’avanzare del cavallo che avanza e che porta con se una figura sconosciuta, si prende qualche momento per valutarne ogni piega del mantello e della figura, ogni possibile rigonfiamento e poi alza la voce usando il Nucleo Pulsante Energetico perché arrivi chiara e ben udibile a valivi » Bas Duit Mors Dominat e Anguis Volvitur viandante, chi siete e cosa cercate in questi luoghi? « si posa alla fine della frase sul primo ramo del primo albero al limitare della foresta, non ha nessun bagliore ad illuminarla e l’aura è ancora azzerata, la staffa si posa con un battito sordo sul ramo mentre i campanelli di legno che porta ai piedi rintoccano di uno strano rumore»
14:09 Kaukenas [Ingr. Foresta] segue valivi in sella al suo grosso cinghiale da guerra, indossa una loricae segmentata ben lucidata, mentre sul capo è calato un elmo di antica fattura con un cimiero di colore nero come la notte. La barba, folta e nera, spunta sotto di esso, decisamente arruffata, ma ben pulita e tenuta. Sulle spalle troneggia fiera la nera bipenne
14:10 Silenzio [pressi foresta] distante circa un centinaio di metri da valivi, a cavallo, si muove in volo sotto la pioggia battente. Il sentiero proviene da Nord, sfrutta così il vento di tramontana per planare senza troppa difficoltà. Sotto di lei Kaukenas al quale rivolge un’occhiata severa, restando immota nel volto. Ritorna a scrutare la foresta che si espande attorno a loro, sempre più fitta ed intricata. Ancora non avverte la presenza di DIJIBRIL.
14:15 valivi [ingr. foresta] «fa avanzare il cavallo di qualche passo, sino a trovarsi sotto il ramo presso cui si trova DIJIBRIL. nonostante l’aspetto molto femminile e i raffinati lineamenti elfici, i suoi modi sono un po’ da maschiaccio, ma educati. alza lo sguardo verso dijibril e la saluta a gran voce» sia arte et veritas et sapientia, milady. cerco la fata DIJIBRIL, il mio nome è valivi silveris, adepta dell’arcana saggezza «probabilmente il rumore del cinghiale di kaukenas e del cavallo di silenzio giungono alle sue sensibili orecchie da mezzelfo perchè si volta e strizza gli occhi nella loro direzione, poi ritorna ad osservare DIJIBRIL e afferma con cortesia» presto dovrebbero giungere il mio maestro kaukenas e l’adepta silenzio «smonta da cavallo con un balzo agile ed esperto, un po’ da maschiaccio, poi si sistema la gonna e il mantello. sorride alla fata affabile e gioviale, il suo sorriso disegna due fossette sulle guance»
14:15 Onna [Ingr.foresta] la fata si muove come per evitare le gocce di pioggia che passano attraverso i fitti rami che oscurano la foresta, con continui cambi di direzione. Il sudario bianco argentato che ne copre interamente il corpo ad eccezione delle ali nere, delle mani e dei piedi, è bagnato e aderente alla sua figura, rendendola se possibile ancora più grottesca, i neri capelli incollati ai veli che risaltano, mentre occhi e bocca paiono delle cavità vuote. Si ferma a breve distanza dalla Crepuscolare, richiamata dalla sua voce oltre che ad averne percepita la presenza. «Bas Duit e Mors Dominat mia Crepuscolare, la vostra chiamata non è rimasta inascoltata» Si presenta, il suo tono incostante che non ha bisogno di nessun riconoscimento.
14:23 dijibril [Ingr. Foresta] « sente l’avanzare di una parirazza e la voce di Onna ne conferma la percezione è con un sorriso lento e un muovere lento delle dita nell’aria come una carezza alla fata seppur non la tocchi che le risponde » Non ne avevo alcun dubbio mia cara, ma vi consiglio di non usare quel saluto finchè non ne conoscete il significato, l’Egemone su questo ha dei pensieri.. tutti suoi « non la guarda nell’avvertimento che le da ma è chiaro che non lo ripeterà una seconda volta perché ora la sua attenzione è tutta sui presenti davanti alla foresta » Detentore valivi vi attendevo, sono io DIJIBRIL McMay Wineland Fata Antica, Crepuscolare Banshee e loro guida in queste terre, sono il Mietitore di Carne della Setta dei Necromanti e il Tumulto del Piccolo Popolo per la Corte di Mot e infine ma non infine, la custode di questa Foresta fintantoché la Foresta avrà un accesso alla dimora delle Banshee: Inverness. Spero che non vi dia noia la pioggia, ma ancora non comando il tempo, spero che i vostri mantelli siano pesanti « non vi è cortesia nella voce chiara e potente che fuoriesce dal nucleo, neppure scortesia, solo una semplice esposizione dei fatti»
14:31 Silenzio [ingr. Foresta] «Si abbassa di un metro, con agilità, sotto la pioggia battente che non par turbarla. Ormai scorge Valivi all’ingresso dell’oscura dimora intricata, il suo volgersi a terzi; di questi avverte l’energia con maggior lena: il Nucleo Energetico capta nelle vicinanze le due nere sorelle. Socchiude le palpebre rivolgendo un’occhiata mesta al cielo grave. Ben presto è prossima a raggiungerle, senza troppi complimenti o resistenza prende posto su di un ramo in prossimità del gruppo; ramo che si protende irsuto verso il sentiero, come dimentico di ciò che si sviluppa alle sue spalle. Così appare ella, come un cero: la carne di opale e gli occhi di rapace, gialli. La sclera divorata dall’iride, le pupille dilatate dall’ombra presente» Veritas eT Sapientia. «torna cheta, osserva le due pari. Le energie si intrecciano in silenziose conoscenze più profonde ed antiche» Sono Silenzio. «e nulla più»
15:09 valivi [ingr. foresta] «si schiarisce la voce, coprendosi la bocca con un pugno chiusto mentre il cavallo banderas nitrisce piano» abbiamo fatto questa lunga strada per conoscere la vostra storia, dalle origini ai giorni nostri. mi interessano le leggende, le vostre imprese più gloriose, ma anche gli usi e i costumi, le tradizioni, gli dei che adorate… «estrae dalla scarsella un diario rilegato in pelle e chiuso da due cinghie. lo apre sull’ultima pagina e, estratta una penna di falco rossiccia e dell’inchiostro nero, si siede per terra a gambe incrociate sotto un albero per ripararsi dalla pioggia e si appresta a scrivere, con una grafia svolazzante e disordinata» vi dispiace se prendo appunti? «dopo una breve pausa, aggiunge» kaisy ha già raccontato al mio maestro della nascita della foresta dei Senza Pace e la nascita delle Banshee, ma ha solo menzionato il massacro dei Pellegrini… «annuisce seria alle parole di silenzio e le strizza l’occhio con quella sua aria furfante, per poi rivolgersi nuovamente rispettosa a DIJIBRIL» esatto, milady, siamo qui per Verità e Sapientia
15:12 Onna [Ingr.foresta] «La testa della fata i piega di lato, come accennando a una certa curiosità verso i nuovi arrivati, sopratutto dopo le parole di DIJIBRIL, mentre il velo che copre il volto ha un lieve movimento, come se avesse aggrottato la fronte o affinato lo sguardo, ma è con le parole con cui SILENZIO si presenta, che sembra avere un moto di irrequietezza, come se volesse raggiungerla, ma poi si fosse trattenuta» Paura… «è una parola sospirata, appena più rumorosa del cadere di una goccia di pioggia, alle domande di VALIVI però non si pronuncia, lasciando che sia la superiore a dire quanto dovuto»
15:21 dijibril [Ingr. Foresta] Ecco svelato l’arcano.. « muove le ali sollevandosi in volo per eliminare quella breve distanza che la separa da Silenzio e appena il piede posa nuovamente il ramo con un rintocco cupo dei campanelli di legno alle caviglie lascia esplodere il proprio BAGLIORE FATATO viola come quello di Silenzio eppure dalle trame più fosche e freddo come la morte, allunga la mano libera da staffa verso di lei come a invitarla » Avevo intuito in voi qualcosa di vagamente familiare, noi fate possiamo comunicare in molti modi, vi invito a banchettare mia giovine Silenzio nel mio bagliore, delle mie emozioni.. il mio pasto è l’Empia Voce e voi comprendete che ciò mi permette di conservare lunghi digiuni o come tali li considerando i Gambelunghe « conclude la spiegazione alla fata per poi volgersi verso Valivi » Che volete sapere, sono stati sciocchi e noi no, spesso le battaglie si concludono a favore di chi fa meno errori di valutazione, il loro è stato di credere che le Fate fossero tutte buone e che le Fate non potessero fare la differenza. Le ali sono la nostra prima arma, siamo veloci e agili, siamo abbastanza piccole da non essere subito visibili e abbiamo talenti insiti nella nostra razza che provengono direttamente dalla magia. Dunque che vi debbo dire? non sono usa a incensarmi di gloria a cose già fatte.. « volge lo sguardo severo su valivi prima di continuare a spiegare con voce pacata » forse quel che non si legge nelle teche non è che abbiamo volato alla testa della processione io e kaisy armate di veleni alchemici e né tantomeno che siamo riuscite a mettere in questo modo fuori combattimento due dei combattenti più insidiosi dell’intera compagnia, ma che in tutto questo gli alleati ci hanno dato credito
15:22 dijibril [Ingr. Foresta] ..»e fiducia, riconoscendoci, come il Granducato ancora si ostina a non fare, come potenzialmente letali « e con questa parola snocciolata nelle labbra come se fosse dolce si pone in silenzio»
15:30 Silenzio [ingr. Foresta] «quando DIJIBRIL si avvicina ha un piccolo spasmo: si sposta appena dal lato opposto e lascia che le ali fremano appena. Quasi cercasse una via di fuga. Ma resta. Inviolabile nell’apparenza. Così lei si avvicina liberando il proprio bagliore, in gloria. Dal suo canto, statua di opale, la ascolta aggrottando la fronte e socchiude le palpebre, lasciando che delicatamente si espanda anche il suo di bagliore e che le Energie, buoni assiomi di intesa, si intreccino oltremodo. Pacata dunque lascia proseguire tutto, mentre il volto si decontrae e pallida, senza respiro, per qualche attimo sembra divenire unica cosa con quella Fata e con la Foresta alle loro spalle. Lentamente riapre gli occhi, i grandi occhi che inchioda su Onna come un invito elegante e malizioso, Ma nulla le dice rivolgendosi a DIJIBRIL, vicino» Già a loro tempo le salewick si posero in un accenno di questa posizione: era inevitabile la vostra ascesa, Banshee. «la voce è mutata: ora graffia, quasi gracchia, spigolosa»
15:33 valivi [ingr. foresta] «sgrana gli occhi e spalanca un poco la bocca in un’espressione di sopresa per le parole di DIJIBRIL e annota tutto sapientemente scrivendo rapidamente, con quella sua grafia svolazzante e disordinata» volete raccontarci come si svolsero i fatti dal principio, oppure avete conservato quanto è stato scritto sulle pubbliche teche? perchè stavate combattendo? «si gratta una guancia pensierosa con l’estremità della penna di falco non intinta nell’inchiostro» se poi vi viene in mente qualche altra vostra nobile gesta, oppure una leggenda sul vostro conto… sono qui per annotare tutto quanto? poi vi porrò qualche domanda sulle vostre tradizioni. «cessa di scrivere per alcuni istanti per osservare lo scambio che intercorre tra silenzio e DIJIBRIL. sbatte le ciglia, lo sguardo è serio e concentrato, ma non dice nulla, anzi, ritorna ad annotare diligentemente»
15:43 Onna [Ingr.foresta] «Allo sguardo che le viene riservato da SILENZIO si alza in volo,raggiungendole rapidamente, senza però momentaneamente emettere alcun bagliore, ma studiando più da vicino la fata, quasi con isistenza e minuzia» Delle creaturine carine, il cui unico scopo è sollaZZare i gambelunghe e tutti gli altri esseri che si crogiolano nella luce, tronfi del loro ego, relegate ad uno stereotipo che esiste solo nelle loro menti marce… «la mano destra si muove, CERCANDO di sfiorare il viso di SILENZIO in una sinistra carezza se pure la risposta sembra si allacci alle parole di DIJIBRIL» E molte della nostra specie purtroppo non fanno che alimentare queste nefandezze. Le leggende le leggende sono la cosa più carina in effetti.. «La voce della fata è in perenne mutamento, mai stabile in una tonalità fissa»
15:55 dijibril [Ingr.foresta] « lascia che il BAGLIORE FATATO continui la sua espansione gelida limitata a mezzo metro attorno a lei ma abbastanza per comprendere ambo le fate, oscura è la sua sostanza nonostante sia fatta di luce, come oscura è l’energia che vibra al suo interna, messaggera di Discordia, Follia e Morte» Perché si combatte mia cara? Per vincere, per la supremazia a volte per la ragione, ma soprattutto perché come sta borbottando il mio Grumo qui « china il capo verso Onna lievemente, le ciglia si abbassano appena sulle gote mentre un sorriso diabolico alza le pieghe delle labbra esangui » perché vi sono esseri che si crogiolano nella luce e tronfi del loro ego, una serie di ipocriti bugiardi che fanno della menzogna della luce una bandiera da seguire. Eppure mia cara se lo chiedete a me e a me solamente vi dirò che anche voi stareste meglio morta se non mi serviste a scrivere su quella bella pergamena che vi accompagna. Percepisco in voi un allegro ottimismo che mi stona come una nota mal eseguita, ma non temete, andrete via di qui con tutto quello con cui siete arrivata « si pone in un secondo di silenzio prima di proseguire con voce più bassa e cupa » Vi farò avere quel che chiedete sulla vostra scrivania questa sera, conservo tutto di solito, una abitudine data dall’età, temo.
16:01 valivi [ingr. foresta] comprendo le vostre ragioni, signore «dice ad onna e DIJIBRIL con tono gentile e cordiale, sollevando lo sguardo dal diario» tuttavia a me servono fatti. chi, cosa, dove, quando e perchè. il vostro disprezzo per gli avversari risponde al perchè, ma a me servono le risposte agli altri punti. «impallidisce un poco alla minaccia di DIJIBRIL, ma resta impassibile e la sua espressione non tradisce alcuna emozione. china il capo educatamente» molto bene, vi ringrazio per la collaborazione. attendo il materiale. «fa una pausa per rileggere quanto ha scritto, poi prosegue» per caso avete qualche altra impresa o leggenda degna di essere menzionata nelle nostre cronache? oppure possiamo iniziare a trattare le vostre tradizioni? «il cavallo scalpita, poi inizia a brucare alcuni ciuffi d’erba.»
16:03 Silenzio [Ingr. foresta] «le braccia avanti, leggermente piegate, le mani si sfiorano una sull’altra all’altezza del ventre sterile. Un accenno del capo al volo di Onna.» ivi danzano / in-grato, / mesto fato / le parche cantano / con note mute / sillabe canute. «scandisce con voce graffiante, le sillabe ben sciolte, cadono le rime come note stonate eppur armonizzate. Si lascia carezzare da Onna socchiudendo le palpebre e di lato verso lei reclina il capo bagnato: sorride infine, compiaciuta del lauto pasto» Hum… «inarca un sopracciglio alle ultime parole di DIJIBRIL. Non par turbarsi, per sua natura incline a ciò che si dice e percepisce» La nostra unica differenza è che io non sono incline a portare Discordia. Probabilmente perché non ho mai esercitato un potere così grande. Il mio unico potere è sempre stato quello del verbo e la mia unica punta di equilibrio consiste nel perseguire il mio scopo che mi porta ad una placida intesa di neutrale indifferenza. Ma sono molto giovane, ancora… «nel dirlo la vanità fredda, gioisce» Dunque è questa la Foresta Oscura che Erranti ed altri hanno chiesto di esplorare? «sussurra pinao, a bassissima voce, quasi intenta a non farsi sentire da Valivi. Ricerca nel dirlo lo sguardo della Crepuscolare. Torna poi alla mezza, sorridendole cordiale»
16:12 Onna [Ingr.foresta] Una fata generata dalla paura e delle note suonate per accompagnare la sua figura.. «Le dita sembrano danzare per un istante sul viso di SILENZIO, accarezzandone le guance e disegnando il contorno degli occhi e quando vengono ritratte, sparendo al di sotto del sudario, la fata si sporge verso di lei, come per specchiarsi nel suo volto, e da questa vicinanza, attraverso il tessuto, è possibile distinguere un pallido sorriso, storto ed eccessivamente allargato, sotto un naso sottile e le ombre che celano gli occhi profondi» Questa è la Foresta, questa è la nostra casa.. Ma solo per chi ne sa trovare la via! «Termina con una nota più squillante, che fa da contrappunto al tono altrimenti sussurrato. La fata sembra in effetti contemplare una realtà differente o solamente essere persa nei suoi pensieri, eppure è evidente come nulla di quanto le stia accadendo attorno sia ignorato»
16:26 dijibril [Ingr. foresta] Oh detentore, nulla che posso comunicarvi ora, ma basterà che seguiate le pubbliche teche e vi renderete conti di quello che succederà prossimamente « inclina il capo lasciando che i capelli le scivolino come un manto oscuro sulle vesti il pollice accarezza dolcemente il glifo di Teufel la Falena d’ombra impresso nell’asta della staffa » Sempre che non vogliate menzionare il fatto è stata una Banshee la prima fata benedetta dall’Empia Voce quella precedente e l’attuale ShangaT e che quella fata sono io. Già un altro clan era riuscito ad entrare nel Tempio di Simeth in favore del fatto che la Neutralità di cui si ammantavano fosse stata donata da Simeth stesso, ma sono solo le Banshee che si possono fregiare del titolo di preziose alleate e benedette dai suoi sacerdoti. Seppur..« volge lo sguardo verso Silenzio nell’udire di stralcio le sue strofe e la sua domanda l’accoglie con un cenno di capo e poi volge ad Onna un silenzioso invito con gli occhi e con un cenno di mento a rispondere a Silenzio » Seppur dicevamo, le Banshee non abbiano una religione propria, sono libere di seguire quel che più gli aggrada anche il Nulla se questo rende il pasto delle loro menti e delle loro anime sazie. E per quel che riguarda le nostre tradizioni sono semplici e spartane, si rifanno alle vecchie tradizioni perse delle fate e che le fate stesse spesso si dimenticano di avere.. Noi intendiamo portare saggezza nelle nostre parirazza che hanno perso la via e che svolazzano sui Giardini raccogliendo fiorellini di campo e sorridendo alla vita, inutili vite immortali spese nel portare una menzogna tra le loro ali..
16:39 Silenzio [Ingr.Foresta] <Onna si sporge, Onna la scruta. Aggrotta la fronte: un volto rotondo, dai lineamenti minuti, aggrazziati. Una bellezza troppo simmetrica e fastidiosa. Odore di inverno, di neve. Guarda dentro la profondità celata degli occhi, sorbisce quel sorriso troppo largo> Spettro Onna. <la chiama in un sussurro delicato e protende la destra, conca a cercare di raccogliernela forma del volto. Ma giunta a poca distanza è lei stessa a ritrarre la mano. Apre di scatto le ali, la pioggia vira a quel gesto, le gocce ed i rivoli posate su di lei vengono sparati via, addosso alle pari che la affiancano> La Foresta. <fa eco, lo sguardo porta oltre, attraverso il fitto che par quasi chiamarla. Emula un sospiro umano, un rumore quasi teatrale e sbagliato, che tradisce un sentimento lontano, di tentazione negata. Alla descrizione ultima di Dijibril freme. come percorsa da un brivido. Compie un salto in alto e si libera in volo, sopra di loro. Lesta si porta verso Valivi, così direzionandosi alle due che osserva, prima di trovare posa su di un ramo vicino, senza ripiegare le ali> Ricordo… <si massaggia il capo, infastidita> Ricordo di aver augurato ad una Fata stolta di perdere le ali. Le augurai di perdersi nelle fogne, con le sue insulse parole e di trovare il destino che le spetterebbe. <a quel ricordare par quasi farsi sofferente, mentre il bagliore fatato si intesifica fino a raggiungere un ampio splendore pe runa manciata di istanti. Bagliore che velocemente reprime, tornando a rifugiarsi dentro la fata stessa. In silenzio rialza il capo, torva, le osserva tutte.> Io persevero nella Rossa via. Non mi dovrebbero interessare le vite altrui fin tanto che… <la frase cade> eppure… <ancora> ieri Elvaira ed oggi Voi. <di nuovo scruta la Foresta> Non si possono raccontare menzogne per l’eternità. <scuote il capo> Chiedo congedo, se concesso.
16:42 valivi [ingr. foresta] <osserva le fate unite nel loro singolare contatto aggrottando le sopracciglia e con la testa lievemente inclinata di lato. il suo udito mezzelfico è molto acuto, pertanto può perfettamente udire le parole di silenzio, cui sorride con aria furfante, più informale rispetto a come si rivolge a onna e dijibril> anche voi vi dilettate nella poesia, collega? in qualità di membro dell’ateneo, non posso che approvare. non comprendo cosa state facendo voi e le vostre parirazza, sebbene abbia letto qualcosa in alcuni antichi tomi, ma lo trovo molto affascinante. <solleva lo sguardo e gli occhi acuti abbandonano il diario per posarsi su dijibril, la osservano intensamente, in modo penetrante> dunque ci saranno nuovi sviluppi? vi seguiremi certamente, milady, per scrivere una cronaca il più possibile accurata. <annuisce alle proprie parole, con aria pensierosa, mentre si sfiora il naso con la penna di falco> quindi le altre fate racconterebbero menzogne? e quale sarebbe la vera novella? quale sarebbe la filosofia delle banshee? <poi sussurra, con voce leggermente tremante> la morte? <china il capo, ma non tradisce alcuna emozione e l’espressione del viso è serena e concentrata. con la coda dell’occhio osserva silenzio, ma non dice nulla, anzi, continua a scrivere con la sua calligrafia svolazzante e disordinata>
16:54 Onna [Ingr.foresta] <La mano della fata che quasi va a sfiorarla sembra bloccarla per un istnte, solo un breve attimo di incertezza, per poi dare seguito alle parole espresse> Sono certa le fogne saprebbero accogliere degnamente tali fate, e si, questa è la Foresta Oscura, una ricerca per la conoscienza, la vostra, o che mira a qualcosa di più? <Chiede verso SILENZIO, lo sguardo che ne segue il volo senza però lasciare il suo posto. Quando riprende a parlare, il viso non si stacca dalla fata, se pure le sue parole siano rivolte verso VALIVI> La morte è la realtà finale, e unica certezza per alcuni, i canti spensierati e le risate possono essere un allegro passatempo per gli stolti, nell’attesa della fine, ma ancora più triste è vedere le nostre parirazza dedicare la loro eterna esistenza ad opere e azioni infantili. <Le mani hanno un moto quasi di stizza all’ultima affermazione. La fata poi, in un movimento inconsulto e scattante, muove rapidamente lo sguardo oltre il limitare della foresta, come se cercasse la preseza di altri viandanti>
16:59 dijibril [Ingr. foresta] < allontana la mano da Silenzio raccogliendo il bagliore fatato in maniera rigida e rigorosa nel proprio nucleo e scompare alla vista così come è apparso, le risponde come se desse per scontato che è a lei che la fata domanda, in maniera arrogante e sicura > Ma certo mia cara allontanantevi, ma non troppo, vi sono cose che sarebbe mio diletto discutere con voi, ogni vostra parola solletica le mi orecchi di delizia, dunque volate altrove ma tornate a trovarci < china il capo in saluto a Silenzio prima di volgere di nuovo a valivi > La filosofia delle Banshee dite? Io parlerei più di modo di vivere.. noi qui a Inverness siamo per libera scelta, per libera scelta ognuno di loro sa che io comando il loro avvenire perché sono più potente e più saggia ma ognuno di loro sa che anche che può provare in ogni momento prendere lo stesso scettro che detengo, perché la vittoria va al più forte, al più scaltro, a colui che sa fare del suo obiettivo il sacrificio della sua vita immortale. Morte.. siamo IMMORTALI per noi la morte che ha senso è quella degli altri e se serve agli scopi che preserviamo. Prosperare, dominare e .. aggiungo io.. avere l’ultima parola, solo chi vive per sempre può, d’altronde ogni mortale ha un inizio e una fine e questo pregiudica molte delle sue azioni< rotea la staffa in direzione di Onna come a imporgli una certa calma > Crediamo fermamente che non vi sia nulla dato gratuitamente ma quello che si ottiene si paga, quello che si dà deve essere contraccambiato, solo così i rapporti sono solidi tra persone, clan, gilde e alleanze. Non v’è sciocchezza più grande della generosità fatta per.. fare del bene, tutto ha un prezzo e se non ce l’ha vuol dire che dietro di esso vi è più marcio che nella spazzatura della Tana del Cerbero
17:04 Silenzio [Ingr.Foresta] «abbassa l’attenzione su valivi che scrive, ligia al dovere.» Conosco l’Ateneo. Non è più gestito da persone meritevoli di nota ma soltanto da mortali presuntuosi ed irrispettosi. Ai miei tempi vi erano i Bardi. «fa una piccola pausa e poi, stizzita puntualizza» Questa è soltanto la mia opinione. «lentamente torna alle Fate, su onna, sentendosi osservata. Non riesce a trattenere un sorriso divertito, sogghignante» Da molto tempo io vi osservo. Da quando ero ancora mortale. «si confessa» Sicuramente tornerò, Crepuscolare DIJIBRIL. Anche io ho molte domande e perplessità. «quindi lasciandola parlare aggiunge» Anche io ho i miei interessi. Chi non li ha, del resto? «lanciando un’occhiatina a Valivi» Collega vi attendo presto, se vorrete, per parlare di questo incontro: devo apprendere ancora molto da questo mestiere. «Si alza in volo, d’improvviso.» Veritas et Sapientia. Che Incubo e Morte vi siano Lieti. «un ultimo sguardo dona ad Onna: gli occhi brillanti si puntano su quella figura singolare. Poi nulla altro se non il sentiero e l’altrove»
17:10 valivi [ingr. foresta] «si ode la penna di falco che gratta la pergamena del diario, l’inchiostro sorre lentamente sulla pagina senza lasciare macchie, ma la scrittura è comunque disordinata. la punta delle dita è sporca d’inchiostro, ma la mezza non se ne cura. quando ha finito di scrivere, solleva lo sguardo e sorride un sorriso tutto fossette, annuendo compiaciuta» molto bene, io avrei terminato, gentili dame. vi ringrazio per la pazienza. «soffia sulla pagina per far asciugare l’inchiostro, poi si alza in piedi e chiude il diario con un tonfo sordo» attendo dunque la documentazione delle pubbliche teche. restiamo in contatto, il mio falco sa dove trovarvi. il mio maestro sarà soddisfatto… «infila il diario nella scarsella e si liscia il mantello e il vestito di pelle marrone. poi si rivolge a silenzio con uno sguardo furfante e allegro» veritas et sapientia, collega
17:13 Onna [Ingr.foresta] «Il gesto di DIJIBRIL, quel movimento della staffa, viene percepito ai lati della vista della fata, ma tanto basta a richiamarne l’attenzione sulla scena, in tempo per quello che pare essere il commiato di SILENZIO» Bas Duit fata.. oscura.. vi attenderemo! «Se la voce esprima speranza o una minaccia non è distinguibile nell’alternarsi dei suoni, per poi dedicarsi alla mezz’elfa» E voi, detentrice, spero la vostra sete di conoscienza abbia trovato una buona fonte..
17:14 dijibril [Ingr. Foresta ] s’alza in volo immergendosi nell’oscurità della foresta, non vi è altro che un sussurro eppure ben impostato dal nucleo energetico per arrivare direttamente alle orecchie di valivi ed è un saluto antico come è antica la fata che risale ad anni e anni prima “Che la Notte sia Lieve”

 

 

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